Biografia


Sono nato il 10 dicembre del 1928 a Fondo, in Trentino, nella Val di Non, primo di cinque figli, da genitori di origine umbra.

Andando a ritroso con la memoria, la matita, il disegno, poi il punteruolo per incisore sono stati i miei giocattoli predestinati.

Vari trasferimenti, per motivi di lavoro di mio padre, mi hanno successivamente condotto stabilmente a Bologna, dove, ragazzo intimamente trasformato dal dramma della guerra e istintivamente sollecitato dall'incanto dei portici, ho trovato forze profonde per la mia ricerca artistica.

Negli anni del Liceo Artistico mi si è pienamente palesata la passione per l'arte dell'incisione all'acquaforte. Avevo fame di conoscenza per questa tecnica assai complessa.

Torresotto di via Castiglione a Bologna

Torresotto di via Castiglione
a Bologna

Ad allontanare le mie inesperienze iniziali mi venne in soccorso Nino Bertocchi, professore del mio corso di scenografia all'Accademia delle Belle Arti di Bologna, che, malgrado la materia da lui insegnata non prevedesse lo studio dell'incisione, mi offrì l'occasione di poter utilizzare il torchio alloggiato nel suo studio in cima al torresotto di via Castiglione, uno strumento monumentale dell'Ottocento inizialmente destinato alla produzione della pasta, da lui adattato alla stampa calcografica.

Tale e tanta fu la mia venerazione per questo torchio che alla fine, molto generosamente, me lo regalò; ancora oggi funziona perfettamente.

Chiese inoltre a Giorgio Morandi se mi poteva accogliere come uditore alle sue lezioni di incisione. Il Maestro mi accettò con molta sensibilità e attenzione, così divenni il suo «alunno clandestino», come soleva chiamarmi sorridendo.

Successivamente, nel 1953, vinsi una cattedra di Disegno nelle scuole medie e dopo qualche anno la sede di insegnamento si stabilizzò definitivamente a Bologna.

Così, messo da parte il problema economico, nel 1962 ho sposato Maria Cecilia, cui va tutta la mia riconoscenza per avermi dato due figli, Gian Luca e Pier Paolo, e per avermi sostenuto e protetto da una certa tendenza al disordine quotidiano dovuto, in parte, anche alla mia febbrile produzione.

Nei momenti liberi dagli impegni scolastici, ho avuto modo di focalizzare la mia determinazione nella ricerca artistica con punteruoli, matite, pastelli, chine con cui dare forma e corpo ai profili interiori della mia coscienza, costretto purtroppo ad abbandonare i colori a olio a causa di una fastidiosa allergia a quei prodotti.

Gli amici Paolo e Romana Zauli hanno nel tempo ospitato due mie vaste personali, a distanza di molti anni l'una dall'altra, nella loro Galleria d'Arte del Caminetto a Bologna: la prima nel 1971 dedicata alle incisioni all'acquaforte, la seconda nel 2004 dedicata ai disegni a china, a pastello e a tecnica mista, entrambe con circa un centinaio di opere esposte.

Per mia naturale inclinazione ho avuto la tendenza ad isolarmi, nel corso degli anni, in un certo senso compiacendomi di questa condizione, pur continuando la mia ricerca artistica e restando fedele, in tempi recenti, a fianco dell'amico Piero Buscaroli nel suo lungo ma vittorioso impegno legale, posto in atto per conservare nella Fondazione Bertocchi Colliva, intatta e unitaria, l'opera di questi due grandi Maestri del Novecento, ottenendo un valido e felice risultato per la cultura della Bologna che amiamo.

La paziente, decennale insistenza dell'amico Adriano Simoncini mi ha infine distolto da questa volontaria solitudine, organizzando nel 2011 una mia più organica personale al Centro Culturale La Loggia della Fornace, nel comune di Pianoro dove risiedo stabilmente con la mia famiglia dal 1979.

Infine, nel 2012, spronato dalla tenace determinazione dei miei familiari, prima fra tutti Maria Cecilia, mi sono deciso a partecipare ad una mostra antologica organizzata dalla Galleria Sant'Isaia di Bologna con l'intento di esporre in modo organico il mio percorso artistico e le visioni che l'hanno accompagnato, nella umile speranza di aver apportato qualche indizio in più sul mistero che circonda l'anima e il mondo.

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